Ma come si usa il valore ISO?

una donna che balla su un palco, lo sfondo è viola e la donna è vestita di vestiti sgargianti rosso giallo e verde,ha della piume verdi in testa ed una espressione gioiosa. lo spettacolo è il musical di MaryPoppins
Foto fatta a teatro utilizzando gli ISO in modalità automatica

Prima di parlare del diaframma che è un pochino l’elemento ostico e più complesso del trio magico ISO-tempi-diaframma vorrei parlarti del valore ISO.

Se ti interessa questo argomento e vuoi capirci il più possibile trovi anche un video sul mio canale Youtube! 😉

Prima del digitale anche le pellicole avevano questo valore, solo che era chiamato ASA, adesso anche le pellicole vengono classificate con il sistema di sensibilità ISO che è diventato il sistema internazionale per definire la sensibilità di una pellicola o di un sensore alla luce.

Detto in parole povere per noi comuni mortali che amiamo la fotografia ma che ci snerviamo a leggere numeri e formule potremmo dire che il valore ISO è un po’ come il valore di sensibilità della nostra pelle ad abbronzarci, esattamente come la pellicola o il sensore hanno bisogno della luce per per fissare un’immagine su di essi noi abbiamo bisogno dei raggi solari per abbronzarci.

Ad esempio io che ho la pelle chiara e molto sensibile ai raggi solari fossi un sensore avrei una sensibilità molto alta che potrebbe essere 3200 ISO mentre chi ha la pelle scura ha una sensibilità più bassa e potremmo etichettarlo come ISO 100

Nelle moderne fotocamere gli ISO si sono alzati ad un livello pazzesco rispetto ad una volta, pensa che la mia Canon 1100D arriva ad un massimo di 6400 ISO mentre la Canon M50 che è nuova arriva fino a 25600.

Altissimo! Significa che è sensibilissima! E pensa che ci sono fotocamere che arrivano oltre questi valori!

Ma a cosa ti serve questa sensibilità? Ti serve quando sei in situazioni difficili di scarsa luce e diaframma e tempi non sono sufficienti per poter avere una esposizione corretta della foto.

L’ordine di impostazione dei tre valori della macchina fotografica è molto soggettivo e dipende anche da cosa contiamo di fotografare. Io ho imparato con le pellicole e poi nel digitale ad impostare sempre gli ISO per primi, ed è quello che di solito faccio.

La tabella dei valori ISO è grosso modo questa:

scheda grafica in cui si mostra con icone semplici illustrative situazioni di vario genere dal sole al teatro al tramonto e sotto una didascalia su come utilizzare il valore ISO della fotografia in base alle situazioni illustrate

Quindi, se so che devo fotografare in una giornata di sole 100 ISO andranno bene, diciamo che tenere i 200 di default non è un’idea stupida perché se c’è molta luce la si può correggere con diaframma e tempi ma se comincia a scarseggiare o andiamo all’ombra siamo già pronti con l’impostazione ISO un po’ più alta, questo ovviamente dipende tutto da come vuoi fotografare e da come ci si abitua.

Il valore ISO che sembra lo strumento più facile (e lo è) da usare quando c’è poca luce è un po’ ingannevole, non ascoltatelo troppo, viene voglia di non stressarsi con tempi e diaframma e mettersi lì a cambiare pazzamente i valori ISO per trovarsi con la foto bella giusta.

Ma c’è la fregatura.

Come me che sono molto sensibile al sole e mi scotto, anche il sensore, più diventa sensibile più si scalda e genera il “rumore digitale“, una cosa non gradevolissima da vedere in una foto anche se una certa dose minima in certe foto può essere artisticamente gradevole, questo però se il rumore riguarda solo la luminosità e quindi sembra la grana delle vecchie pellicole ma c’è anche il rumore che riguarda i colori e lo vediamo (soprattutto nelle ombre) con dei pixel colorati a caso.

Qui sotto ti metto una foto in cui ho zommato e ritagliato (crop in gergo) per farti vedere bene questa “grana” detta appunto rumore, mano a mano che ho alzato gli ISO

fotografia fatta per dimostrare la nitidezza di una immagine digitale tenendo gli iso bassi
ISO100
fotografia in cui si valuta la nitidezza della grana dovuta al valore ISO impostato per dimostrare cos'è il rumore fotografico
ISO1600
fotografia in cui si valuta la nitidezza della grana dovuta al valore ISO impostato per dimostrare cos'è il rumore fotografico
ISO6400
fotografia in cui si valuta la nitidezza della grana dovuta al valore ISO impostato per dimostrare cos'è il rumore fotografico
ISO25600

Le fotocamere moderne sopportano molto bene gli alti ISO e ovviamente il risultato dipende molto dalla dimensione del sensore e quanto è professionale la tua fotocamera, ad esempio le foto qui sopra sono state scattate con la mia Canon M50 ma la mia vecchia 1100d già a 800 sviluppa rumore, quindi il consiglio che mi sento di darti è di non abusarne, la mia politica è che gli ISO si alzano solo e solamente quando è strettamente necessario, se puoi scegliere sceglili bassi.

Molto spesso il rumore non è dovuto agli ISO alti ma al fatto che non abbiamo esposto correttamente, se vuoi capire bene cos’è esattamente questo rumore, la differenza tra quello dato dalla luminosità e quello dato dal colore ti invito a leggere questo preciso ed esaustivo articolo https://www.reflex-mania.com/rumore-digitale/ in cui viene spiegato molto bene. Quindi prima di arrabbiarti per gli ISO della tua macchina prova a esporre correttamente usando tempi e diaframma nel modo corretto.

Va bene Marzia ma quindi? Cosa devo fare con questi ISO?

Esempio: vai a fare una gita da qualche parte durante il weekend, imposta già la tua macchina prima di partire a 200 ISO, non rischierai rumore e la tua esposizione andrà bene qualsiasi funzione userai (manuale o priorità diaframma o tempi) purché ovviamente tu esponga correttamente facendoti aiutare dal tuo magico esposimetro di cui parleremo più avanti.

Poi si fa sera, la luce è sempre meno e ti rendi conto che hai il diaframma tutto aperto e sei sotto la soglia di sicurezza dei tempi (cioè rischi che il tuo soggetto venga mosso o che tu stesso ti muova durante lo scatto, se non sai di cosa sto parlando guarda qui dove parlo dei tempi) ma ti accorgi che la tua foto è sottoesposta comunque cosa fai? Alzi gli ISO perché ti ricordi che ombra o scarsa luce vanno sui 400/800.

Andiamo ad una situazione estrema, andiamo a teatro, la luce è pochissima, tu hai l’obiettivo comprato in dotazione insieme alla macchina fotografica e non puoi aprire il tuo diaframma oltre il 3.4 (di solito è così), non puoi abbassare i tempi perché non hai un treppiede e in ogni caso gli attori si muovono, inoltre le luci cambiano di continuo, a volte c’è molta luce a volte molto buio, cosa fai? Raggiungi il limite disponibile con i tempi e con il diaframma e metti gli ISO sulla funzione “auto”, così la tua macchina fotografica valuterà la luce e alzerà o abbasserà gli ISO secondo la necessità (vedi foto di apertura di questo articolo).

“Ma così rischio il rumore!”

Cero che sì, ma meglio di non portare a casa le foto perché troppo buie, vorrà dire che proverai a correggere il rumore in post produzione. A mali estremi estremi rimedi.

Qui nasce spontanea una domanda, come faccio a sapere quando comincia a soffrire il rumore il mio sensore?

Puoi solo fare una prova, così:

Prendi la tua macchina fotografica e mettila su un treppiede o su una qualsiasi forma di appoggio, fai la prova in casa dove c’è scarsa luce così da poter alzare al massimo gli ISO. Parti da 100 ISO e imposta tempi e diaframmi per avere il tuo esposimetro sempre nel punto 0 dell’esposizione. A questo punto alza di uno stop il valore degli ISO e aggiusta tempi o diaframma per avere l’esposimetro sempre a 0 (quindi dovrai o chiudere il diaframma di uno stop o aumentare i tempi di scatto di uno stop giusto? Confuso/a? Tranquillo/a parlerò anche di questo, un passo alla volta) Vai avanti così aumentando gli ISO e correggendo l’esposizione mantenendo l’esposimetro sempre a 0. Avrai una serie di foto identiche con tutti gli ISO della tua macchina e potrai vedere quando comincia a soffrire il rumore.

Se non riesci a fare questa prova la prima volta tranquillo/a, non ci sono riuscita neanche io perché non ci avevo capito una benemerita mazza e mi sono ritrovata con foto ad esposizioni diverse.

La fotografia si impara fotografando, provando, provando, provando 😀

Stay Creative

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