Le mie ferie 2020 da (quasi) dimenticare: molta maleducazione, poco relax
L’idea quest’anno era di andare in Danimarca o meglio, per un po’ abbiamo altalenato tra Svezia e Danimarca ma alla fine si era deciso per la Danimarca.
… e poi è arrivato il Covid-19.
Così siamo rimasti un po’ come tutti interdetti e in sospeso per parecchio tempo senza sapere se avremmo avuto giorni di ferie, se avremmo avuto disponibilità economica e sopratutto se avremmo potuto viaggiare all’estero.
Il vantaggio di avere una roulotte o un camper sta nella possibilità di non essere particolarmente vincolati tranne in Italia. Ogni volta sceglievamo una meta estera decidevamo un po’ all’ultimo quando partire in base alla data che ci faceva comodo o in base all’aver evaso tutto quello che c’era da fare prima di partire, un programma a grandi linee ma lasciando spazi a eventuali cambi di idee, imprevisti, ri-programmazioni. Trovo che il poter cambiare le cose in corsa sia una parte splendida del viaggiare.

In Italia fatica a funzionare così: i campeggi vanno prenotati esattamente come gli hotel cosa che trovo davvero assurda, le piazzole vanno diminuendo negli anni per lasciare spazio a casette, bungalow, appartamenti. Il campeggio è sempre più un villaggio vacanze con ogni tipo di negozio, discoteca, bar e servizio. Sono splendidi quei villaggi vacanze non fraintendermi, ci ho passato diversi anni della mia adolescenza e ne ho ricordi splendidi, tuttavia in Italia non esistono quasi più semplici campeggi fatti di piazzole, bagni, piccola bottega e molta natura. Diverse persone dicono “ uh io amo il campeggio!”… ma poi scopro che il loro concetto di campeggio è molto diverso dal mio, è di fatto un alloggio con bagno privato e aria condizionata in mezzo al verde, oppure, per chi ha una caravan, è mettere su una specie di accampamento con frigo esterno, ventilatore, due e dico due televisori…. parliamo poi di chi ha il camper che è nato per viaggiare e invece ogni anno fa quindici giorni in Adriatico?
Finita la mia considerazione sui campeggi e i diversi modi di viverli torniamo a noi che, appunto, per avere la classica vecchia piazzola in Italia la devi prenotare e non solo, di frequente sei vincolato/a ad una settimana minima di permanenza perché una o due notti non sono contemplate, spesso si è anche legati alla permanenza da sabato a sabato… o così o così, va beh ma allora vado in hotel…
L’Italia ha un sacco di bellissime cose da vedere deve però cambiare atteggiamento nei confronti dei viaggiatori itineranti con camper e roulotte predisponendo aree di sosta verdi lungo le autostrade, parcheggi per questi mezzi negli autogrill, è allucinante doversi fermare in Italia, si può solo sostare nei parcheggi per camion, ci hai mai provato? Nella maggior parte entrerai e passerai via senza neanche fermarti perché semplicemente non c’è un solo buco libero e nei parcheggi delle auto non ci puoi andare; le aree di sosta sono monopolio dei camion, occupano qualsiasi posto anche dove non è consentito e tu che vuoi solo dormire (o mangiare) un po’ devi tirare dritto e farti il segno della croce affinché ci sia un buchetto al prossimo autogrill che comunque sarà tra mille TIR, sovrastato da loro in mezzo al cemento caldo e spesso con i loro mezzi accesi per far andare l’aria condizionata ( alla faccia dell’inquinamento ) o alla puzza di urina perché la fanno lì nel parcheggio in fianco al loro bestione.
Un incubo, mille volte viaggi all’estero anche solo per questo.
Quindi in buona sostanza causa Covid-19 ci siamo visti costretti, per non rischiare di rimanere bloccati ai confini, di decidere per l’Italia, in Umbria, un viaggio relativamente breve senza soste obbligate. Non avendo mai visto l’Umbria ci è sembrata una buona scelta anche in considerazione del fatto che il campeggio che avevamo trovato on line, il Collaccio, accettava il bonus vacanza e quindi, come di prassi, abbiamo prenotato.
Qualche giorno prima della partenza c’è stata la possibilità di anticipare le ferie di un paio giorni, avendo un check-in preciso il campeggio ci ha detto che no, non potevamo andare prima per mancanza di posto (…) dopo diverse ricerche siamo riusciti a trovare un campeggio nelle Marche che invece ha accettato la nostra micro prenotazione di due giorni all’ultimo minuto.
Apro una parentesi per raccontarvi di questi due giorni inaspettati che secondo me sono un po’ l’emblema delle ferie itineranti: avevamo una meta, l’Umbria, e volevamo arrivarci. Ovviamente con delle aspettative che, vi racconterò dopo, sono state in parte disattese. In Camping Village Costa Verde a Potenza Picena faceva un caldo pazzesco seppur ventilato e ci è stata data una piazzola carina lontano dalla parte centrale del campeggio cosa per noi graditissima.
La passeggiata per andare al mare era piacevole e anche la spiaggia libera era ben tenuta con la possibilità di andare con i cani (1000 punti per questa cosa), sulla spiaggia c’era un ristorante semplice ma davvero molto carino con un gestore gentilissimo e nonostante la semplicità era romantico con un’atmosfera raffinata.

Mangiare vedendo il tramonto sulla spiaggia con un bicchiere di vino anche mangiando una semplice pizza è impagabile.
Dalla nostra piazzola si sentiva il treno passare e la mattina presto anche il traffico dell’autostrada, entrambi vicini al campeggio… oltre il nostro confine c’era un grande spazio non visibile grazie all’alta e folta vegetazione dove si era posizionato un circo… ecco, dalle nove di sera alle undici circa un volume altissimo con il presentatore, front-man o intrattenitore chiamalo come vuoi che blaterava tutto il tempo, musica, scenette, rulli di tamburi e chi più ne ha più ne metta.
Subito mi sono fortemente indisposta tutte e due le notti di permanenza sia perché era un circo con gli elefanti ( e spero nessun altro animale ma dubito, già lì avrei dato fuoco a tutto, aborro i circhi con gli animali e spero vengano vietati dalla legge) sia perché noi eravamo a letto a cercar di dormire stanchissimi dal viaggio e, il giorno dopo, stanchi e basta perché siamo vecchi dentro. Ovviamente impossibile dormire e tu dirai ” che brutta esperienza, che giramento di balle” … e invece no.
È questo il punto, questi due giorni sono quelli che ricordo meglio di tutte le ferie e ci ripenso con un sorriso nostalgico perché era una situazione surreale. Noi a letto a cercar di dormire, in silenzio, tutti e due a far finta di niente e a non parlare pensando ” lui/lei sta già dormendo, non sente nulla… faccio finta di niente magari mi addormento” per poi rendersi conto che eravamo svegli tutti e due e ad un tratto uno dice…. “ma questi sono fuori di testa con un volume così alto che qui c’è un campeggio…” e ti scappa da ridere e per i giorni successivi lì a ripetere le stupidaggini sentite e le musichette e giù a ridere ancora per qualcosa che è un ricordo solo nostro, di chi c’era, e di nessun altro.
Questi due giorni non erano in programma, sono capitati così e non abbiamo fatto in tempo a crearci delle aspettative, andava bene tutto l’importante era partire. Il ristorante carino, il treno, il circo, tutto ha creato un bellissimo ricordo, un misto di bellezza e comicità. Questo per me è il senso del viaggio itinerante, gli imprevisti che ti regalano piccole avventure ( o grandi a seconda delle scelte che si fanno) e che donano momenti che poi non dimentichi facilmente.
Il resto della vacanza è andato così così, siamo arrivati in questo bellissimo campeggio che ci ha lasciato davvero stupiti per la posizione splendida sui monti Sibillini

Siamo andati subito a visitare Norcia, è stato un po’ triste vederla con quelle splendide chiese storiche sventrate e tutte le strutture che puntellano le pareti e le sorreggono per salvare il salvabile. Tutto immobile dal 2016, tutto così anche fuori Norcia, case sventrate e pericolanti, casette momentanee ad ospitare chi una casa non ce l’ha più. Qui e là in centro teli appesi di protesta per la situazione bloccata da anni. La tristezza è anche negli stabili chiusi e abbandonati, ristoranti, negozi di abbigliamento… tutte persone che nonostante tutto cercano di andare avanti, hanno creato un viale all’interno del parco con casette di legno e con uno striscione all’ingresso del viale indicando ai turisti che molti negozi del centro storico sono lì, in una situazione che dovrebbe essere straordinaria ma che è diventata, di fatto, ordinaria.
Non abbiamo fatto nessuna escursione perché faceva davvero molto caldo e Pongo, la nostra amata palla di pelo canina, ormai ha una certa età e farlo camminare per magari più di un’ora con quel caldo umido non sarebbe stata una scelta intelligente, talmente abituati alle nostre splendide Alpi che abbiamo stupidamente pensato che anche sui Monti Sibillini ci sarebbe stato fresco e una vegetazione che avrebbe donato tregua dal sole lungo i sentieri invece è tutto molto secco, caldo e umido, come passeggiare lungo il delta del Po’ in piena Pianura Padana, oltre ad una intollerabile quantità di tafani….
L’unica visita che abbiamo fatto oltre a Norcia è stata Spoleto che mi è piaciuta molto, davvero non pensavo, sia Norcia che Spoleto sono state visite tranquille, senza confusione nonostante il Festival del Cinema di Spoleto.
Purtroppo il resto della vacanza non è degno di essere ricordato piacevolmente: nei pochi giorni di soggiorno c’è stato un continuo turnover dei vicini di piazzola, ogni due giorni qualcuno andava e qualcun altro veniva… l’unico posto del campeggio in cui c’era questo via vai era il nostro. Ogni volta eravamo felici e dicevamo “dai che se ne vanno” perché erano rumorosi e ogni volta chi arrivava era uguale se non peggio. Nessuno ha mai rispettato l’orario del silenzio: un continuo urlare di bambini e adulti, sbattere… una cosa mai vista a tutte le ore del giorno e della sera.
Il campeggio per primo non fa rispettare l’ora del silenzio, mentre noi mangiavamo hanno consentito l’ingresso di un camper con conseguente sgasamento in retromarcia e in faccia a noi che mangiavamo, urla e un continuo passare avanti e indietro per vedere dove attaccarsi per la corrente il che, ci sta, se non fosse che hanno attraversato tranquillamente la nostra veranda mentre noi mangiavamo come non esistessimo, mai un “scusi, buon appetito, scusate devo passare”… zero, continui urli e sbattere di bagagliaio apri e chiudi mentre noi lì, basiti con la forchetta per aria. Così per tutte le nostre ferie. Le lamentele alla direzione non sono servite a nulla.
Un campeggio bello esteticamente non significa che sia anche un buon posto in cui alloggiare, ok piscina fantastica ma aperta anche ai non campeggiatori, va benissimo, loro sono prima di tutto un agriturismo ma a me passa la voglia di andarci con tutti quei bambini urlanti e quella confusione di persone, non fa per me quello stile da villaggio turistico, non c’è niente di sbagliato in quel tipo di ferie se uno le ama, quello che non mi piace è che mi venga venduto un luogo come rilassante e immerso nella natura, mai stato rilassante quel campeggio, neanche un solo minuto di tutte le ferie e vi giuro, di campeggi ne ho passati tanti ma così mai, una maleducazione e una cafoneria mai viste.
Per non parlare dell’oasi “in cui fare yoga in un cerchio magico con un grande albero in mezzo al verde rigenerante”…. nella realtà uno spiazzo di ghiaia a mezz’ora di cammino ( nella mappa sembra a 5 minuti, la signorina in reception mi ha guardato sorridendo “beh la mappa è un po’ approssimativa”… solo un po’ ?!) con una vegetazione selvaggia piena di tafani con un comunissimo albero, il Cedro del Libano di casa mia è tre volte più grande.
Morale: l’Umbria è bellissima e vorrei tornarci per vedere quello che non ho visto, magari in una stagione meno calda e meno caotica. Credo comunque che finché riuscirò andrò all’estero, le ferie di quest’anno hanno confermato la mia tendenza a preferirlo. Per diversi motivi che non dipendono solo dalla bellezza del paese, il piacere di visitare un luogo dipende da molti altri fattori.
Ad esempio allargare i propri orizzonti, arricchirsi di bagaglio culturale nuovo e imparare ad adattarsi ad una lingua diversa, a del cibo diverso, a comportamenti diversi, a farsi un’idea di come è davvero il mondo oltre confine, smettiamola di dire che l’Italia è il paese più bello dove si mangia meglio e dove si sta meglio.
Non è (sempre) così, io posso solo consigliare di viaggiare quando si può, ci si fa una propria idea di quel che c’è “fuori” e si va oltre i comuni, potremmo ancora continuare a pensare che l’Italia è il paese più bello al mondo ma a quel punto lo diremo con cognizione di causa.
Buon viaggio e come sempre… Stay creative and feed your passion