Il diaframma parte due
L’apertura e tutte le sue variabili

Come abbiamo visto nell’articolo che avevo scritto sul diaframma (lo trovi qui) il nostro diaframma non solo decide quanta luce entra o meno ma contribuisce anche a cambiare la profondità di campo insieme ad altri fattori.
Oddio cos’è adesso questa profondità di campo?
Non spaventarti, è semplice:
è la possibilità di avere una foto con tutti gli elementi all’interno dell’inquadratura perfettamente a fuoco oppure solo alcuni di quegli stessi elementi a fuoco e tutto il resto sfocato.
In inglese la vedrai spesso nominata con l’acronimo DoF (Depth of Field) e ci sono molte applicazioni che aiutano a calcolarla perfettamente per dirci esattamente per quanti metri di fronte a noi avremo tutti gli elementi presenti nella scena a fuoco.
Ma facciamo un passo alla volta
La profondità di campo è una linea retta tra noi (l’occhio della nostra fotocamera e più esattamente il piano in cui si trova il sensore) e tutto quello che c’è davanti, è possibile quindi decidere di avere una foto con tutto quello che vediamo a fuoco, fino all’infinito.

Possiamo invece decidere di mettere a fuoco solo una parte di quello che inquadriamo come in questo caso, per far risaltare il soggetto, tutto quello che viene dopo è sfocato.

Il diaframma è all’interno dell’obiettivo ed è strettamente connesso ad esso
La sua apertura cambia l’aspetto che avrà la nostra fotografia: più è aperto più avremo un effetto sfocato, più è chiuso più avremo tutto a fuoco, ma non tutti gli obiettivi hanno una grande apertura del diaframma.
Quelli venduti con le fotocamere solitamente arrivano ad un massimo di f3.5 di apertura ( in fotografia la lettera f prima di un numero sta ad indicare l’apertura del diaframma), quando e se decidete di acquistare un obiettivo leggete le sue caratteristiche (leggetele anche sul vostro obiettivo perché è sempre indicata l’apertura massima del diaframma di quel particolare obiettivo). Solitamente è indicata sulla parte frontale o su quella laterale, la riconoscete da questa sigla: 1: e il valore indicato di seguito. Alcuni esempi dei miei obiettivi
obiettivo fisso 24 mm apertura massima 2.8 obiettivo fisso 85 mm apertura massima 1.8 obiettivo zoom 15-45 mm apertura massima da 3.5 a 6.3
Il 24mm fisso e l’85mm fisso li ho presi in un secondo tempo perché volevo qualcosa di più performante e luminoso rispetto all’obbiettivo dato in dotazione insieme alla fotocamera. Inoltre volevo provare a fotografare con un obiettivo a focale fissa.
Se guardi i miei obiettivi qui sopra vedrai delle sostanziali differenze. I miei obiettivi fissi hanno una grande apertura di diaframma ( li ho comprati per quello, perché volevo obiettivi luminosi) e l’apertura è una unica, mentre nell’obiettivo zoom che vedete a destra, che era compreso nell’acquisto della fotocamera, sono indicate due aperture diverse
Perché?
Per un discorso di costruzione dell’ottica piuttosto complicato (l’ho letto più volte ma capito parzialmente, devo essere sincera) mantenere la stessa apertura di diaframma quando si va ad usare lo zoom non è una cosa così semplice da fare, c’è su alcune ottiche, ma costano un occhio della testa!
In questo caso specifico cosa significano quei numeri diversi? Che se fotografo alla minima lunghezza focale consentita da questo obiettivo e cioè 15 mm avrò un’apertura massima di diaframma di 3.5, se invece uso lo zoom al suo massimo fino a 45 mm avrò un’apertura massima di 6.3
Ed è per quello che io ho optato per obiettivi fissi perché potevo non spendere una fortuna avendo in cambio una buona qualità.
Gli obiettivi fissi danno una maggior qualità in rapporto al prezzo questo proprio per motivi di fabbricazione, io sono anche una sostenitrice dell’obiettivo fisso, sono sincera, gli obiettivi zoom sono perfetti per le vacanze perché versatili, o per i professionisti che hanno necessità di portare a casa lo scatto giusto in condizioni in cui non c’è molto tempo per pensare o agire.
Ma per imparare a fare fotografia, per approcciare la foto come strumento espressivo l’obiettivo fisso insegna moltissimo, siamo obbligati a muoverci per cambiare la nostra inquadratura, ad avvicinarci o ad allontanarci, non abbiamo una ghiera da girare stando comodamente fermi, lo schiacciamento o meno del piano focale rimane sempre lo stesso e continuando a fare foto con la stessa lunghezza focale impareremo ad apprezzarne tutte le caratteristiche.
A proposito di obiettivi, lunghezza focale, avvicinarsi e allontanarsi e profondità di campo, prossimo articolo dobbiamo parlare di questo perché sono le variabili al nostro effetto sfocato o meno!
Stay creative