Come sopravvivere ad un matrimonio se sei l’amico/parente fotografo (guida semiseria).

la mano di una donna che si sta infilando uno scarponcino in primo piano, lei è vestita da sposa e lo scarponcino è di un intenso color rosa cipria sullo sfondo sfocato un comodino e il letto in cui è seduta

Tutti parlano di questa cosa, “mio cugino lo fa meglio, la mia amica/amico è una fotografa/o e può farmi le foto gratis…” insomma, se ne parla molto e quelli chiamati in causa sono sempre i professionisti che, giustamente, hanno tutte le carte in regola per portare a casa un ottimo servizio fotografico e non capiscono perché mai qualcuno si voglia affidare ad amici e parenti per una cosa così importante, dall’altra parte i chiamati in causa sono gli sposi che sono molto felici di fare questa scelta per risparmiare.

Nessuno mai chiede l’opinione del cugino, amico/a o parente… beh eccomi, in qualità di soggetto chiamato in causa vorrei dire la mia in tono, giuro, semiserio, state calmi e deponete le armi.

Leggendo qui e là pare ci siano orde di fotografi incapaci che però, siccome sono amici e parenti degli sposi, si propongono di fare il servizio fotografico strombazzando la loro grande passione per la fotografia. Non è (sempre) così, molte volte queste persone si fanno gli affari loro e un bel giorno gli arriva l’invito al matrimonio con annessa richiesta di fotografare l’evento.

Quando la mia amica mi ha invitata al suo matrimonio ero entusiasta. E anche quando mi ha chiesto di occuparmi delle foto. Entusiasta.

Dopo invece è scattato il panico, mai fotografato un matrimonio ed essere investita di una tale responsabilità non è cosa da poco quindi mi è partita l’ansia. Ho chiarito subito la mia non professionalità, le mie capacità limitate in merito, ho ripetuto più volte “sei sicura? Guarda che io non l’ho mai fatto” e, ad un certo punto, quando gli sposi sono convinti della loro decisione trovo poco educato dire un “no scordatelo” quando si è stati molto chiari. Chiedo scusa al fotografo professionista che potrebbe aver preso l’incarico di questo matrimonio ma l’ha perso perché l’hanno chiesto a me…. sono convinta che avrebbero chiesto a qualcun altro appassionato di fotografia con il quale però non avevano la stessa amicizia, conoscenza, fiducia. Insomma, ogni tanto date il beneficio del dubbio a chi, onestamente e gratuitamente, accetta con le migliori intenzioni di fare un bel regalo ad un amico/parente a cui vuole bene (su espressa richiesta).

Per onestà dirò che molto tempo fa mi fu fatta una richiesta analoga, solo che in quel caso la richiesta era espressamente il servizio fotografico e l’amicizia era molto più superficiale, ho declinato e dato il numero di una professionista vera. Facciamo pace adesso?

Quindi, questo post è dedicato a quelli che come me sono appassionati di fotografia e un amico, cugino, parente o altro ed eventuale chiede loro di occuparsi delle foto del matrimonio. Se sei capitato/a su questo articolo perché ti è successo esattamente questo, cadi dalle nuvole e non sai che fare hai due strade: declinare gentilmente o decidere che ok, ce la puoi fare. Questo dipende dall’amicizia che vi lega e se ti senti in grado di farlo.
Quindi, nel caso accettassi, vorrei lasciarti la mia piccola e modesta guida di sopravvivenza provata sulla mia pelle per cercare di portare a casa un risultato decente, probabilmente ti sarà del tutto inutile ma spero ti faccia sentire compreso/a e meno solo/a.

La prima cosa che ho fatto è stato mettere sui piatti della bilancia le mie competenze e quello che lei (la mia amica) si sarebbe aspettata da me, ti consiglio di fare lo stesso, a seconda di quale piatto peserà di più spetterà a te la scelta sul da farsi.
Io sono stata fortunata perché lei è stata carinissima, il suo matrimonio è stato piccolo ed informale e non mi ha messo nessuna pressione da “matrimonioperfettononvoglioneancheungranellodopolverefuoriposto”
L’altro vantaggio è stato che è un’amica datata di quelle con cui si condividono cose inenarrabili, so cosa ama, cosa le piace, conosco i suoi movimenti e le sue espressioni, insomma, vincevo facile.

In ogni caso eccoti la mia umile check list della sopravvivenza:

1- Fai il punto della tua attrezzatura fotografica, i matrimoni richiedono foto d’insieme, primi piani, particolari, ampie inquadrature dei parenti, tutto questo in tempi zero, se hai un solo corpo macchina e solo uno o più obiettivi fissi la vedo dura a meno di non usare le tue gambe come zoom correndo avanti e indietro oppure diventando un fulmine a cambiare in corsa gli obiettivi a seconda della situazione, insomma un incubo. Io per fortuna ho due corpi macchina così ho potuto montare un tele su una e tenere il classico 15-45 sull’altra. Inoltre sarebbe necessaria una buona apertura di diaframma, nel mio caso è stato un matrimonio civile quindi al chiuso ma con una buona luce, in una chiesa il buio purtroppo è inclemente. Se come me hai un buon tele con una buona apertura di diaframma ne sarai felice, fino a quando non ti ricordi che un 85 mm (su apsc) con apertura 1,8 ti metterà perfettamente a fuoco una porzione piccolissima, ergo, nel mio caso, diverse foto con sposa a fuoco sposo fuori fuoco… anche qui troppa ansia e troppa fretta…. ma credo che non dimenticherò più questa cosa.

2- A essere bravi fotografi professionisti si fa un bel sopralluogo della casa della sposa, della chiesa ecc, io non l’ho fatto, conosco il municipio (a spanne) e…. semplicemente non ci ho pensato, sono andata a braccio, tornassi indietro un occhio veloce glielo darei e soprattutto farei domande precise alla sposa su tempi e spostamenti.

3– Portati un assistente, chiunque purché ti dia una mano a gestire tutto. Io avevo mia sorella (santa), un matrimonio è un totale delirio di emozioni, ansia, fretta, tutti sono impegnati a preparare millemila cose, chi non è impegnato è interessato alla sposa, al buffet, ai fiori, al vestito, tu sei la presenza fastidiosa e ingombrante che non interessa a nessuno, devi cercare di non dare fastidio, di non stressare tutti (soprattutto la sposa che è già super nervosa) ma allo stesso tempo la devi fotografare, sta sposa, e dirigere i parenti…. beh, quella è la vera fatica, molto più che scattare, ho dovuto destreggiami per cercare di fare fotografie senza disturbare ma abbastanza vicino da non sembrare “fuori dalla scena”, cercare di calmare la sposa e chiederle due (dico due) secondi per mettersi ferma un attimo e farle delle foto.

una donna vestita da sopa vista di spalle e contemporaneamente vista di fronte riflessa allo specchio mentre guarda alla sua sinistra mentre la testimone la aiuta a sistemare il vestito da sposa di pizzo bianco da dietro una luce romantica dalla finestra

Qui la testimone la stava vestendo e come vedi non avevo il minimo spazio per poterla fotografare frontalmente o da dove arrivava la luce, avrei potuto farle spostare ma erano già su di giri parecchio, e ho imparato che bisogna avere un occhio di falco e una velocità da lepre per cogliere ogni buona occasione ti si presenti per portare a casa uno scatto decente, e così ho colto la palla al balzo dello specchio… attenzione però che lo specchio è furbo! Non farti ingannare e ricordati di mettere a fuoco il riflesso del soggetto, non il soggetto, altrimenti avrai la sposa a fuoco di spalle e il suo viso sfocato (in questo caso ho fatto la cosa giusta ad istinto concentrandomi sul suo volto) e attenzione anche all’esposizione perché la luce si riflette sullo specchio quindi se hai esposto per la quantità di luce nella stanza ti ritroverai una foto sovraesposta. Insomma, ragiona in fretta e agisci ancora più in fretta.

4- Chiedi ESATTAMENTE gli orari e gli spostamenti, individua subito chi ha in mano tutta l’organizzazione e chiedi tutto, l’ho imparato sulla mia pelle! Nel mio caso la testimone gestiva praticamente tutto, povera creatura, avrei avuto bisogno di avere un piano preciso ma ho capito che ormai anche lei era prossima al crollo e così ho lasciato stare e ho cercato di organizzarmi da sola (ecco perché chiedere tutto PRIMA del matrimonio, perché durante sono tutti impazziti) e infatti io sono partita prima della sposa per attenderla in municipio ma lei è partita immediatamente dopo di me, quindi avevo un vantaggio piccolissimo che si è esaurito nel cercare parcheggio, corro, mi posiziono e attendo l’auto che arriva subito, la inseguo, finestrini scuri, aspetto si fermi e che si apra la portiera ma da come scende l’autista capisco che la sposa non è lì, lo guardo smarrita, “e la sposa?” lui mi dice che l’ha scaricata da un’altra parte…. panico, corro dall’altra parte e riesco a non perdermi l’ingresso ma mi sono persa lei che scende dall’auto. Ammetto di essermi arrabbiata tantissimo per questa cosa, perché nessuno me lo aveva spiegato, ma poi ho capito che c’era stato un qui pro quo anche tra la sposa e la testimone, i matrimoni sono così, un vero caos e, come dicevo, nessuno ha il tempo di stare dietro al fotografo…

5- All’uscita trasformati in una specie di despota, se non sei rigido/a, risoluto/a, intransigente si scatena l’anarchia totale, sono tutti più rilassati, la tensione è andata e tutti hanno un pensiero in testa “e adesso festa!”…. adulti e bambini non importa, sono tutti uguali, fuori controllo, si spostano come schegge impazzite e sono tutti, TUTTI, attorno alla sposa senza farla respirare, lei non capisce più dov’è, chi è e cosa ci sta facendo lì (me lo ricordo, il mio matrimonio) tu devi farti largo, devi esserci, quando lanciano il riso, le bolle , le colombe i petali o quello che gli pare, tu devi esserci e non devi farti coprire la scena da nessuno, quando è il momento di fare la foto di gruppo tu devi richiamare tutti all’ordine perché a questo punto tutti parlano con tutti e ognuno si fa i fatti propri, ed è giusto che sia così, loro stanno partecipando ad una festa, tu no, non in quel momento almeno. Ho una foto che testimonia quanto io ad un certo punto abbia dovuto prendere la situazione in mano con un certo piglio…

immagine di un gruppo di persone sposa sposo testimone,lui indossa pantaloni neri e giubbotto nero eun papillon rosso la sposa un vestito lungo bianco in pizzo e un giubbotto rosa con ricamate rose rosse, la testimone di fiaco a loro, tutti e tre guardano una donna bionda di spalle che da istruzioni rigide con un braccio teso

A questo punto solitamente gli sposi se ne vanno con il fotografo per le foto romantiche, quelle lente, ragionate, quelle dove puoi con calma impostare la fotocamera e nel caso cambiare anche obiettivo. Ecco questo non te lo posso raccontare perché loro non l’hanno fatto, abbiamo tutti insistito per fare almeno qualche foto nel piccolo giardino del municipio ma è stata questione di attimi perché gli sposi non erano a loro agio con tutti gli ospiti lì ed è giusto accettare e rispettare ciò che uno si sente o meno di fare, non ho insistito, ho scherzato, riso e portato a casa qualche scatto di loro due insieme.

Una volta, tanti anni fa, i fotografi al ricevimento non c’erano, se ne andavano dopo la foto di gruppo, ora rimangono, io poi di fatto ero invitata e fotografa allo stesso tempo e quindi nella seconda parte di questa giornata ammetto di essere stata più invitata che fotografa. Non mi fraintendere, ho fatto ancora un milione di scatti fino a tardi, fino all’ultimo, ma in modo molto molto meno professionale e più festoso. Il che non è necessariamente un male.


Ora tu vorrai sapere se è andata bene o male…. dipende a chi lo chiedi…dovremmo chiederlo agli sposi, la mia amica mi ha detto che è contenta ma…. ecco insomma, lei è troppo carina per dirmi il contrario. Io di mio non sono contentissima, ho trovato milioni di difetti tecnici nelle mie foto e non ne sono particolarmente entusiasta, però devo anche dire che ci sono scatti che mi hanno resa felice, perché sono riuscita a cogliere lo spirito di questo matrimonio, a cogliere lei, la mia amica.

E sono anche contenta perché ho deciso non solo di fare foto, ma di girare anche parecchi video che alla fine ho montato insieme e di cui sono felice perché le foto sono belle, te le incornici, ci fai un libro, un quadro, delle polaroid ma un video quando lo guardi ti rimescola un po’ dentro, vedi ogni singolo movimento del viso, senti l’inflessione della voce, il nervosismo nei gesti e la commozione negli occhi e la musica…ah la musica! Mi è piaciuto moltissimo e dovessi diventare una professionista di matrimoni credo lo farei girando video.

Morale, se ti capita, cerca di sopravvivere e goditi l’esperienza.

Alla tua.

una donna in primo piano vestita da sposa, capelli raccolti e fiori tra i capelli, sorride con uno sguardo doolce mentre solleva un calice di vino bianco, si intravede il vestito di pizzo solo ad un giubbetto in ecopelle rosa

Stay Creative

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento