3 esercizi per migliorare lo sguardo fotografico

Uno degli strumenti più potenti per migliorare lo sguardo fotografico e la propria capacità di realizzare buone foto è sicuramente allenare con gli esercizi il proprio occhio a vedere, capire, leggere una fotografia, potremmo dire che è utile “farsi l’occhio”.

Come andiamo in palestra per mantenere in forma la nostra muscolatura così si allena il nostro occhio e non è necessariamente detto lo si debba fare solo con la fotografia, lo possiamo allenare andando alle mostre, ai musei, leggendo, guardando film, visitando città d’arte. Le risorse per nutrirsi sono infinite.

Così come i personal trainer ci spiegano come fare un esercizio, allo stesso modo io cercherò di spiegarti tre esercizi per l’occhio fotografico; ce ne sono tantissimi dai più facili ai più difficili, mantenendo l’analogia con la palestra possiamo iniziare a sollevare piccoli pesi per non rischiare di strafare e così in fotografia possiamo fare degli esercizi che comincino a farci ragionare un po’ di più al momento dello scatto fino a quando riusciremo a sollevare un buon carico quasi senza accorgercene!

Attenzione! Questi esercizi sono per chiunque, non solo per chi possiede una reflex, non sono esercizi che implicano tecniche pratico meccaniche, sono esercizi che usano la mente, la fantasia, la creatività, la riflessione ( e i movimenti del tuo corpo) quindi le uniche cose che ti servono sono i tuoi piedi e uno strumento qualsiasi che ti consenta di scattare foto!

Possono essere fatti e rifatti anche quando si è fotografi provetti, stimolano la creatività, ci spingono a guardare fuori dagli schemi e possiamo cercare di andare sempre più in profondità man mano che acquisiamo dimestichezza come per la palestra, l’esercizio è lo stesso ma il carico cambia!

Primo esercizio: il rullino fotografico

Una volta si compravano le pellicole (o rullini fotografici) che avevano quelle che venivano chiamate “pose” e cioè la quantità di scatti che potevamo realizzare. Erano solitamente 12/24/36, quando ho fatto il mio viaggio negli USA nel 1992 ho acquistato 4 rullini da 36 pose per un totale di 144 foto, ( a differenza del mio viaggio in Bretagna e Normandia dove mi sono sbizzarrita con le SD!). Allora erano tantissime! Presi diapositive perché lo sviluppo era meno costoso altrimenti avrei speso una fortuna per svilupparle tutte… Adesso con l’era digitale mi rendo conto che 144 foto sembrano poche, perfino i telefoni sono pieni di ben più di questo numero, spesso ho la galleria con più di 300 foto e mi ritrovo a chiedermi: “da dove vengono tutte queste foto? Quando le ho fatte?”. Non ce ne rendiamo conto ma scattiamo veramente di continuo, più siamo all’inizio del nostro dialogo con la fotografia più scatteremo, vedrai che con gli anni le tue foto diminuiranno considerevolmente perché avrai più coscienza di quando e come scattare, non farai più mille prove e mille tentativi ma andrai dritto al punto perché avrai allenato il tuo sguardo fotografico!

Questo esercizio serve proprio a questo, a fare finta di comprare il nostro rullino dalle pose limitate, quante lo decidi tu a seconda di quanto ti senti sicuro/a o meno, chiaramente se andiamo semplicemente a fare una passeggiata 36 foto potrebbero essere tantissime ma se andiamo a fare una gita in una città d’arte o in montagna sarà tutta un’altra cosa, siamo abituati a fare tutte le foto che vogliamo, senza pensarci, torniamo a casa e la scheda SD ce ne vomita fuori un sacco, spesso neanche le cancelliamo ( cancellale , impara a guardare le tue foto e a decidere quale non valga la pena tenere, butta, fai spazio). Se però parti sapendo che potrai fare solo 12/24 o 36 foto il tuo approccio mentale cambia, non scatterai più a tutto quello che vedrai, comincerai a pensare a quello che stai fotografando e già questa, credimi, è un’enorme differenza!

Non farai più tre o quattro foto allo stesso soggetto in velocità, e, ammettiamolo, anche un po’ a caso, ma ne farai una sola, pensata, ragionata, studiata….vedi il potenziale?

Le prime volte che lo farai non sarà immediato e certamente ti ritroverai alla fine delle tue pose senza accorgerti ma il punto è proprio qui, se vuoi fare questo esercizio fatto bene dovrai essere molto onesto/a e severo/a con te stesso/a, quando avrai finito il tuo rullino dovrai mettere via la tua macchina fotografica e per macchina fotografica intendo anche il telefono! E’ qui che diventerà più difficile, puoi farci quello che vuoi ma la fotocamera deve rimanere spenta, non esiste. Pensi che sia facile? Non lo è, se sei al mare ti verrà voglia di scattarti una foto con gli amici, o al meraviglioso tramonto sul mare oppure all’aperitivo serale. Non farlo, tornerai a casa arrabbiato/a con te stesso/a per aver perso uno scatto che volevi fare e per non aver fatto attenzione a scattare tutte le altre foto, la prossima volta ci penserai di più e svilupperai la capacità di guardare attentamente prima dello scatto imparando a decidere se ne vale la pena o meno. Ricordati che hai un rullino, non una memoria digitale quasi illimitata! Ecco perché ho detto che la scelta delle pose dipende da quanto ti senti sicuro/a.

Secondo esercizio: passeggiata con stop forzato

Questo è tra i miei esercizi preferiti. Si tratta di uscire a fare una passeggiata e di mettere la sveglia al tuo telefono ogni quarto d’ora per almeno tre volte, quando suona fermarti esattamente dove sei (senza barare) e scatta, reflex o telefono non cambia. Cerca di scattarne quante più riesci, in questo caso a differenza di prima cerca di scattarne tante perché qui il limite non è la quantità ma il luogo, quindi la difficoltà sarà nel cercare di farne il più possibile. Mi raccomando cerca di pensarle le foto, non farle a caso tanto per fare.

All’inizio penserai che non c’è assolutamente nulla da fotografare, che il posto fa schifo, niente fiori, niente paesaggio, niente di niente. La sfida è qui: cercare foto , creare foto.

Usa la fantasia, la creatività, il tuo sguardo, non rimanere lì fermo/a scoraggiato/a, cambia punto di vista: sotto? Sopra? Mi sdraio a terra? Inquadro dal basso verso l’alto o viceversa? Posso salire su un muretto o qualcos’altro? Passa al setaccio tutto quello che ti circonda e trova delle foto da fare, sforzati di trovare foto interessanti, creative, prenditi il tuo tempo, guarda, guarda tutto. Credimi saranno scatti che ti daranno molte soddisfazioni, lo scopo non è portare a casa delle foto fantastiche, instagrammabili o pronte per una mostra, lo scopo è sforzare il tuo cervello a guardare cose che solitamente non guarderebbe, a trasformare quello che vedi in qualcosa che può stare dentro a quei quattro margini che generano una foto. Ti sorprenderà vedere cosa riesci a fare!

Terzo esercizio: scattare in bianco e nero

Il problema dello scattare in bianco e nero è guardare il mondo in bianco e nero che, se ci pensi, è innaturale perché vediamo a colori dall’alba dei tempi. La naturalezza con cui guardiamo una foto in bianco e nero arriva dal passato, quando non c’erano le pellicole a colori e le stampe erano monocromatiche, cinema compreso. Sono state prodotte enormi quantità di foto in bianco e nero prima che arrivasse il Technicolor e allora era una cosa così strana per alcuni fotografi del tempo che molti di loro non hanno mai abbracciato il colore, altri invece hanno visto grandi opportunità da questo cambio epocale, tra i primi William Eggleston , un fotografo che a me piace molto, ti consiglio di guardare i suoi lavori se non lo conosci.

Facendo parte del nostro passato culturale, anche se come me sei cresciuto/a con la fotografia a colori, tenderai a guardare al bianco e nero come qualcosa di valore, artistico, sofisticato, questo perché i grandi fotografi del passato fotografavano appunto in bianco e nero. Eppure vedevano a colori. Come sempre, l’esercizio e la pratica portano alla perfezione. La loro foto era priva di quei colori, hanno imparato, a furia di scattare, a capire quale sarebbe stato il risultato, hanno imparato che se l’esposizione non è fatta in un certo modo il nero sembrerà grigio, hanno capito e imparato a guardare il mondo come una foto in bianco e nero sviluppata. Quando si dice che una foto dovremmo averla in testa ben prima che in macchina si intende anche e soprattutto per il bianco e nero.

Quindi, se ami questo genere di fotografia non ti basterà usare un software di editing e desaturare i colori, non sarà affatto un buon risultato, una foto non diventa più bella virandola in bianco nero, provare per credere ( ci ho provato anche io tranquillo/a).

Prova a farti una passeggiata cominciando a guardare il mondo con l’aspetto di una foto senza colori, non è facile ma ci sono dei trucchi che aiutano. I forti contrasti, la luce forte e le ombre nette funzionano molto bene, comincia a cercare questi contrasti, li troverai in giornate di sole pieno e alto, un po’ meno magari nella luce dell’alba e del tramonto perché i contrasti saranno un po’ più morbidi però potresti trovare splendidi giochi di ombre lunghe. Guarda il mondo in termini di luce e ombra e non in termini di soggetti, sarà più facile. Togli, semplifica, meno cose ci sono più sarà facile portare a casa un buon bianco e nero. Il bianco e nero è difficilissimo da ottenere con una splendida scala di grigi quindi ti consiglio la via più facile per imparare, foto minimali, contrasti, luci e ombre. Fatti aiutare dalla funzione bianco e nero delle fotocamere, mettila di default così vedrai già in macchina la foto, oggi diverse fotocamere hanno anche dei filtri creativi in bianco e nero molto carini da utilizzare già in fase di scatto, guarda il mondo attraverso lo schermo con quelle funzioni, noterai cose che solitamente non guardi, garantito!

Ah e se hai un cellulare nessuna scusa, oltre a poter virare subito la foto in bianco e nero puoi anche applicare il filtro bianco e nero prima di scattare!

Spero che questi esercizi abbiano stimolato la tua voglia di uscire e fotografare, provare, sperimentare. Ultimamente sto dedicando molto tempo ai contenuti su questo Blog, su Youtube ( a proposito, c’è un video con questi tre esercizi e un quarto in più per chi ha una macchina fotografica con obiettivo zoom) e su TikTok e un po’ meno alla fotografia e mi è venuta la voglia di rifare questi esercizi e prendermi il tempo con la mia macchina fotografica, solo io e lei.

Un ultimo consiglio: dedica ad ognuno di questi esercizi almeno una settimana, datti tempo, approfondisci, fai con calma. Ovviamente la scelta è solo tua e da quella dipenderà come evolverà la tua fotografia.

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